[Pensieri sparsi di una neomamma tanto innamorata]


Essere madre

L’essere madre è nelle ninne nanne biascicate alle quattro e un quarto del mattino, con la voce impastata di sonno e gli affanni di una giornata scandita da gesti ripetuti ma mai uguali a se stessi.

L’essere madre è nei sorrisi spontanei e in quelli forzati, nella rabbia celata e negli entusiasmi liberati.

Essere madre è osservare il proprio corpo che si trasforma, durante e dopo i nove mesi di gestazione: il petto che diventa nutrimento, la voce che si fa consolazione, le mani che danno sollievo e curano.

L’essere madre è in quei dolori costanti alla schiena, nelle lacrime sottili che hanno il sapore della frustrazione o i colori delle insicurezze e, parallelamente, in uno stupore che ha il gusto della scoperta e di una nuova conquista.L’essere madre è in una paura che non sarà più la stessa, un timore silenzioso e inconsapevole che permea il mondo, quando il pericolo sembra nascondersi dietro ogni angolo, quando tutto appare potenzialmente da evitare.

L’essere madre è nel tempo che riacquista valore e si ottimizza al meglio, quando si comprende che ogni lasciata è persa e che la quiete dopo la tempesta non durerà a lungo.

Essere madre è accettare di gustare un piatto sempre freddo, perché ogni bisogno diventa impellente non appena ci si accascia senza forze su una sedia, con il solo desiderio di riprendere a respirare.

Essere madre è desiderare, qualche volta e per pochi minuti appena, un momento per sé, in cui ritrovarsi e abbracciare una solitudine dimenticata, per poi rendersi conto, non appena il passeggino varca la porta di casa, che ti manca già. Una mancanza che senti premere da dentro, prepotente e inspiegabile, misteriosa e incomprensibile.

Essere madre è avere il cervello che corre a cento all’ora, indecisa sul cosa fare prima mentre finalmente riposa, per ritrovarsi a doversi interrompere dopo dieci minuti appena.

Essere madre è desiderare di avere mille occhi e dieci braccia, specchiarsi e accorgersi di essere ancora in pigiama alle sei del pomeriggio e continuare a domandarsi, senza trovare mai risposta, dove sia finito il tempo; quello stesso tempo che di notte, nel silenzio smorzato solo dalle lancette dell’orologio, sembra scorrere inesorabile e lento. Incredibilmente lento.

L’essere madre ravviva e sposta l’attenzione sui bisogni primari, mai prima di allora considerati degni di cotanta importanza: le giuste ore di sonno non spezzato a notte, una doccia calda, una boccata d’aria fresca.

Essere madre è osservare, con gli occhi pieni di una meraviglia sempre nuova, quell’esserino che dipende totalmente da te illuminarsi al tuo arrivo, abbandonarsi senza riserva ai tuoi abbracci, che cancellano ogni incubo e bruttura, o ritrovare d’improvviso la serenità al suono delle tue parole dolci, sussurrate appena ad un orecchio.

Essere madre è vivere in un tempo ristretto decine di fasi, tutte diverse, e chiedersi – con il timore che definisce l’ignoto – se quella successiva sarà peggiore, se ne uscirai indenne.

Essere madre è nutrire ambizioni, fare progetti, sognare in grande… Anche per lei, sperando di trasmetterle solo la parte migliore di te, scevra degli angoli caratteriali che l’età ti ha aiutato a smussare, di tutti quei dubbi che finalmente sei riuscita a dissipare.

Essere madre è il mestiere più impegnativo che ci sia, l’unico che non prevede part-time o ferie, l’unico che pretende che si dia sempre il 100% e che però, al contempo, è il solo in grado di far sussultare il cuore e lenire ogni tristezza dell’anima.

[Pensieri sparsi di una neomamma tanto innamorata, raccolti in una notte insonne come tante.💕]

2 pensieri riguardo “[Pensieri sparsi di una neomamma tanto innamorata]

  1. Che dire, è tutto dolcissimo! Ho diciannove anni e sono figlia, forse un giorno sarò mamma… credo sia una delle fasi più belle della vita di una donna 🙂

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